martedì 17 giugno 2014

Cilento e bellezze dimenticate

Torno da una settimana nel Cilento con una bella abbronzatura e qualche chilo in più perché non ho saputo resistere alle prelibatezze gastronomiche del luogo (maledetta mozzarella di bufala!). 
Mi porto a casa, però, anche qualche riflessione un po' malinconica sul nostro Paese così bello e così maltrattato.
Prima, comunque, vi parlo della vacanza perché, a differenza dei miei soliti viaggi avventurosi, questa è stata una vacanza classica nata per passare qualche giorno con i Sedlmaier e perché Thomas e il TdC si dedicassero al windsurf (ma non hanno beccato un giorno di vento, poveretti!). Sono stati appunto i nostri amici tedeschi a scegliere il Cilento perché avevano trovato Pioppi tra gli spot italiani.
Cilentowave
Il bello di andarci in giugno è che non c'è la folla di turisti che arrivano in agosto, forse non è il periodo migliore per il windsurf, ma per me è andata benissimo. Abbiamo alloggiato al bed & breakfast Cilentowave appollaiato sulle verdi colline sopra Casal Velino da dove si gode di uno splendido panorama. Le stanze sono spaziose e molto carine, ma la cosa migliore è il grande giardino con fiori e alberi (da cui ho portato via degli ottimi limoni giganti) dove facevamo colazione la mattina serviti da Vittorio, il proprietario insieme alla moglie Laura che gestisce anche un grazioso negozietto in paese dove vende abiti e oggettistica, compresa la bigiotteria confezionata a mano da lei stessa. Sono una coppia di giovani napoletani trapiantati nel Cilento per amore di questa zona che, seppur meno famosa della costiera amalfitana, offre altrettante bellezze. Anni fa sono stata ad Amalfi e Positano, le mete più rinomate, e in effetti sono luoghi affascinanti, ma non ci si va per fare vita da spiaggia. Il turismo modaiolo si ferma tutto lì e in pochi proseguono verso il Cilento perché qui si investe meno nella promozione del territorio ed è un peccato. Siamo stati, per esempio, a Paestum per visitare le rovine greche. Ci siamo andati al tramonto e non c'era nessun altro oltre noi, c'è stato anche un breve temporale che non ha fatto che aumentare il fascino del sito, uno spettacolo meraviglioso! E' sempre emozionante trovarsi davanti a edifici così antichi e maestosi pensando all'epoca in cui quei templi erano frequentati dai nostri avi, immaginando quelle colonne e quelle decorazioni al tempo in cui erano dipinte di tanti colori. 
uno dei templi a Paestum

Nel museo del sito si possono trovare tanti altri reperti, oggetti e gioielli, ma quello che più mi ha colpito sono state le armature. Osservatele. Immaginate gli uomini che le indossarono per combattere, i loro volti sotto gli elmi, i loro muscoli sotto le corazze scurite dal tempo e pensate al loro sangue e sudore su quel metallo che si trova ora davanti ai vostri occhi dopo tanti secoli. Oppure pensate alle donne che portavano quei gioielli e passavano al tramonto sugli stessi sentieri che state calpestando voi. È impressionante. Uscendo, il TdC ha chiesto al custode se organizzassero degli spettacoli serali perché aveva notato i fari disposti alla base dei templi, ma la risposta è stata che una volta si facevano, c'erano tour notturni con musiche e luci che esaltavano l'atmosfera magica di Paestum, ma poi, non si sa come, hanno smesso. E' questo che intendevo prima dicendo che alcune cose mi hanno messo malinconia: è possibile abbandonare un posto così bello? In Australia eravamo stupiti di quanti sforzi e investimenti facessero per valorizzare i pochi monumenti che hanno, che creassero un parco tematico intorno al cespuglio dove forse aveva fatto i bisogni un soldato della Seconda Guerra Mondiale. In Italia, invece, dove abbiamo il più grande patrimonio storico e artistico del pianeta, ci limitiamo, quando va bene, a far pagare l'ingresso, ma fuori dalle città più famose lasciamo appassire dei siti importantissimi. L'Italia potrebbe tranquillamente vivere di solo turismo rinunciando a tutto il resto, solo proteggere e promuovere le sue bellezze storiche e naturali basterebbe a dare lavoro a tutti. Preferiamo, invece, sporcare senza vergogna, inquinare, edificare senza criterio, disboscare, abbandonare. Che imbecilli!

Torniamo, però, alla vacanza.

Pioppi
La notte si dorme alla grande su queste tranquille colline e infatti non arrivavamo mai in spiaggia prima delle undici e ce ne andavamo a metà pomeriggio (proprio come sconsigliato dai medici!!) dopo nuotate in un mare limpido, panini con la mozzarella e birre gelate. La sera cenavamo nei posti che ci avevano suggerito Federica e Davide, vicini di casa del TdC che frequentano il Cilento da anni e devo ringraziarli perché ci hanno dato ottimi consigli. La pizzeria Al Vuttaro, per esempio, che si trova nel centro di Pioppi, un paesino delizioso a 5 minuti da Cilentowave, dove Thomas ha detto di aver mangiato la miglior pizza della sua vita. In questo periodo è aperta solo nei weekend, quindi per poter riassaporare la sua pizza abbiamo atteso con ansia il venerdì successivo. Poi il ristorante La Caupona ottimo per le specialità di pesce dove ci siamo rifugiati in una sera di pioggia. Un'altra sera, invece, siamo rimasti al bed & breakfast per una bracerata in giardino con Laura, Vittorio e le loro quattro stupende cagnoline, tutte trovatelle salvate dalla strada. E' stata una serata divertentissima con ottima carne e il tasso alcolico che rendeva più fluente l'inglese con cui comunicavamo con i Sedlmaier (fantastiche le parole anglonapoletane che sfornava Laura). I tedeschi avevano intenzione di fermarsi a Napoli sulla via del ritorno, ma lei ha consigliato di dedicarvi più giorni e di visitarla con i mezzi pubblici perché “Naples by car? Impossible! Red: go, yellow: go, green: go. Insomma... 'nu burdell!”
Quando c'è stata la luna piena, Thomas, Sergio e i bambini hanno fatto il bagno nudi di notte mentre io e Kathrin ridevamo di loro dalla spiaggia e i passanti commentavano divertiti. La sera dopo, una grande luna rossa si è alzata da dietro le colline e mi sono rimproverata di non aver portato la macchina fotografica bella per riprenderla.
Ascea
Una settimana di relax e mangiate, insomma, ma anche di considerazioni sul fatto che dimentichiamo di dedicarci al nostro Paese come meriterebbe. Io voglio vedere tutto il mondo, stare in mezzo alla natura più strana e selvaggia, conoscere le culture più diverse, ma se dovessi restare in Europa non ho dubbi che sceglierei l'Italia perché pur con tutti i suoi problemi, la sua politica ridicola e corrotta, la criminalità che costituisce la maggiore industria nazionale, l'irresponsabilità con cui vengono gestite le sue ricchezze artistiche e naturali, è un posto bellissimo. Dalle Alpi a Lampedusa non c'è un luogo che non abbia fascino, non c'è una regione che non abbia tradizioni interessanti o panorami da cartolina, non c'è un piatto tipico che sia meno che ottimo. È un peccato che tutto questo sia destinato alla rovina perché le nostre tasse ingrassano i politici invece che mantenere in vita l'Italia, perché gli stessi abitanti di questi luoghi se ne disinteressano per pigrizia o per lucro. È possibile che nel 2011 abbiamo impiegato più ore di viaggio per raggiungere le Eolie che per andare a Bali?
la strada in frana

Sulla strada che ci portava da Cilentowave a Pioppi, c'era una frana in corso, ma, invece di mettere il tratto in sicurezza, si sono limitati a piazzare un cartello in mezzo alla frattura nell'asfalto e segnalare di fare attenzione! Posso metterci tutta l'attenzione del mondo, ma se viene giù la collina cosa dovrei fare?? Potrei andare avanti per pagine e pagine, ma sono cose che sapete tutti: l'Italia è stupenda, ma il 99% degli italiani sono deficienti!

p.s. Cliccate sulle immagini per ingrandirle, presto caricherò l'album completo

2 commenti:

  1. A parte tutto... grazie soprattutto per i "giovani".....e comunque i nostri amici si fermeranno a napoli. È tutto organizzato.

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