domenica 19 maggio 2013

Un elefante si dondolava...

Stamattina abbiamo visitato l'Elephant Center che si trova sempre all'interno del parco nazionale. Abbiamo portato con noi tanti pezzi di canna da zucchero raccolta nel giardino del lodge perché gli elefanti ne sono golosi, infatti quando i proprietari del lodge l'avevano piantata al di fuori delle mura del giardino, gli elefanti selvatici venivano a rubarla, ora le piante si trovano entro le mura, ma adesso sono io la minaccia! La canna da zucchero è buonissima, mi ricorda quando la compravamo spremuta in Cambogia per rinfrescarci dai giri in bici.
La strada per l'Elephant Center costeggia il confine del parco e Hari ci ha fatto notare le torrette di legno costruite lungo un fossato, servono nella stagione del riso e del mais per avvistare gli elefanti selvatici che la sera sconfinano nei campi per mangiare il raccolto. I ranger e i contadini passano le notti sulle torrette a fare la guardia. Hari ci ha detto che nonostante tutte le precauzioni qualche elefante passa lo stesso perché sono molto intelligenti, infatti quando hanno scavato il profondo fossato li hanno visti spingersi l'un l'altro per superare l'argine. Il centro non è bello e ben gestito come quello che avevamo visitato nel nord della Thailandia, anzi sembra un po' trascurato. Sì, ci sono i ranger, ci sono gli addetti alla cura degli elefanti che li portano a fare il bagno e cercano, a volte anche legandoli, di non farli uscire dai confini del centro perché non si imbattano in quelli selvatici, c'è una clinica per quelli feriti, però non c'è nessuno che accolga i turisti spiegando qualcosa della storia di questo luogo, quanti elefanti  ci siano, da dove vengano. Non aiuta nemmeno quello che dovrebbe essere l'ufficio informazioni perché è solo una stanza con dei cartelloni scritti in bahasa e qualche pannello con vecchie fotografie scolorite. E' un peccato perché potrebbe essere valorizzato molto di più attirando quindi turisti e donazioni e in realtà è un'impressione che riguarda tutto il parco Way Kambas. Potrebbero mettere una bancarella con magliette e cappellini con il logo del parco, souvenir con le forme degli animali che abitano questa foresta, un modo in più per raccogliere fondi necessari alla conservazione. Noi abbiamo dato un piccolo contributo pagando il giro di un'ora a dorso d'elefante nei dintorni del centro, ma i due "autisti" che ci hanno accompagnati parlavano poco inglese quindi non ci hanno detto quasi nulla degli elefanti e dell'area. Abbiamo premiato i nostri due elefanti con la canna da zucchero e ne abbiamo data un po' anche agli elefantini incontrati durante la visita. Beh, nonostante i difetti del luogo, è sempre bello passare una mattinata insieme agli animali e gli elefanti sono spettacolari.
Stasera alle 5.30, se non piove, andremo con Hari a fare una passeggiata nel parco e nella campagna intorno al villaggio per avvistare gli animali notturni. So già che le foto saranno un disastro, ma sarà lo stesso una bella esperienza.
Abbiamo anche chiesto il permesso per visitare il Santuario dei Rinoceronti nei prossimi giorni, ma non sappiamo ancora se ci è stato accordato perché è un luogo nato solo per i ricercatori e per cercare di scongiurare l'estinzione dei rinoceronti di Sumatra favorendo gli accoppiamenti, non è quindi pensato per i turisti e raramente concedono permessi di visita. Vedremo... intanto voi guardate un po' di foto QUI.

2 commenti:

  1. eccola!noi vi leggiamo...in realta'era partito il toto-scommesse:sopravviveranno alla foresta?
    x fortuna hanno vinto gli ottimisti:-)
    simy devi fare davvero un libro perche'leggendo quello che scrivi sembra di essere li con voi pellavvero!
    mille baci
    p.s.
    sergino smettila di dar fastidio alle scimmie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedessi come molesta le persone! Deve sempre attaccar bottone con tutti!

      Elimina