mercoledì 7 dicembre 2011

Eolie, una piccola Indonesia

Lo so: millenni son trascorsi dall'ultimo post.
È che avevo creato questo blog per quello che ancora tutti chiamano “il Viaggione” e, quando sono tornata, l'ho abbandonato, era finito. Avrei ripreso solo al prossimo viaggio, ma poi si è messa di mezzo la solita vita e insomma...
Sì, ho ritrovato le poche cose che mi sono mancate in quei mesi (la Micia, papà e Sté, gli amici), ma anche tutto quello che mi aveva spinto a scappare. Dunque l'obiettivo è rimasto: partire di nuovo, partire in continuazione. Non facile, certo, ma assolutamente non impossibile e ne sono la prova vivente.
Cerco un modo di tornare felice viaggiando che, essenzialmente, significa mettere da parte anche i centesimi di rame per poter comprare quello che è diventato il bene più prezioso e raro: il tempo.
Trascorro la maggior parte del mio tempo a lavorare, mi stanco, mi deprimo, dormo e torno al lavoro. Il progetto, però, prevede di risparmiare tutto il possibile, vendere tutto quello che possiedo e partire ancora, per sempre. Risparmiare non è sempre facile quando le entrate sono poche e devi pur mantenerti, ma non mi pesa rinunciare a una cena fuori, a un cappotto nuovo, al parrucchiere o tenere il riscaldamento al minimo. Non mi pesa, se penso che in cambio di queste piccolezze vedrò l'Africa, il Sud America e tornerò in Indonesia. Ecco, l'unica spesa extra che mi concedo, anche se molto meno di prima, sono i libri. Libri di avventure e catastrofi, biografie di viaggiatori, gialli, scienza e fantascienza, archeologia.
A me non pesa, ma agli altri pare di sì.

Gli altri: -Andiamo al cinema?-
Me: -No.-
Gli altri: -Ma dai, è un film fighissimo.-
Me: -No, leggo un libro e mi tengo i soldi.-
Gli altri: -Su, cosa vuoi che siano 10 euro?-
Me: -Ho detto di no.-
Gli altri: -Barbona!-
Me: -Si dice Barbuna...-

Inoltre, sempre cercando le soluzioni più economiche, mi regalo qualche breve vacanza ovviamente fuori stagione. Così a maggio sono stata alle Eolie con il TdC. Che meraviglia!
Mare splendido, passeggiate nella natura, cibo indimenticabile e soprattutto vulcani!
Come base abbiamo scelto l'isola di Salina dove abbiamo affittato una camera da un tizio incredibile, Emanuele, che poi scopriremo essere soprannominato “il Principe di Salina”. Il tizio fa un sacco di mestieri, dal regista teatrale alla guida di trekking e ci ha dato diversi consigli su come esplorare le isole nei dieci giorni che abbiamo a disposizione. 
La mattina ci svegliamo sempre all'alba per le nostre escursioni e facciamo colazione nel piccolo bar  di Nino dove sorprendiamo tutti per due cose: perché diavolo ci alziamo così presto se siamo in vacanza? e veramente andiamo a piedi fin laggiù?
Al bar a quell'ora ci siamo solo noi e Simone, altro personaggio da fumetto. Bresciano autentico trapiantato a Salina per lavorare nelle vigne, appassionato di rugby (così hanno legato lui e il TdC), sogna di trasferirsi in Nuova Zelanda con la fidanzata tedesca Annika che lavora in un albergo di lusso sull'isola. Le birre e gli aperitivi con loro sono stati momenti di sguaiatissime risate!
Oltre ad aver girato Salina in lungo e in largo, dalle montagne gemelle alle bellissime spiaggette, un giorno abbiamo preso l'aliscafo e siamo sbarcati a Vulcano. La salita non è affatto impegnativa e arrivando la mattina presto, come noi, si può godere della vista del cratere senza nessuno intorno a guastarne il fascino. Che spettacolo le fumarole e i blocchi di zolfo gialli sullo sfondo di terra nera! Che impressione i massi giganti che hanno lasciato scie sui fianchi del cratere, quando sono stati stati scagliati fuori dall'ultima eruzione! Tutto questo circondato da un mare tremendamente blu. 
Pare che Vulcano eruttasse regolarmente ogni 100 anni, ma dall'ultima volta ne siano già passati 120. Parlavamo una sera con il Principe di come Stromboli sia sempre attivo e quindi, in fondo, meno pericoloso perché sfoga continuamente la sua energia, mentre Vulcano stia accumulando forza sotto un tappo di terra. A questo proposito il Principe ha detto: -Se eruttasse Vulcano ci ritroveremmo tutti in Liguria!- Umorismo da catastrofe, credo sia indispensabile se vivi in luoghi come quello o lungo la cintura di fuoco del Pacifico.
In quei giorni anche l'Etna era in eruzione e si dice che le fontane di lava di Stromboli siano più belle quando anche l'Etna è sveglio. Quindi la gita successiva è stata appunto Stromboli, dove abbiamo anche passato una notte perché le escursioni migliori si fanno di sera, quando la lava luccica. 
Ero emozionatissima: il mio primo vulcano attivo! Siamo arrivati in un giorno piuttosto nuvoloso, ma il mare era di un blu profondo contro la spiaggia nera di lava. 
Siamo andati da Beatrice, amica del Principe, che fa parte di un gruppo di guide autorizzate per il trekking sullo Stromboli. C'è un sentiero lungo la costa che si può fare in autonomia, ma per la salita vera e propria è obbligatoria una guida esperta. Con le montagne non si scherza, sopratutto se sputano fuoco. Quando ci siamo presentati la mattina da Beatrice ci ha spiegato che, a causa delle nuvole, la partenza non era sicura perché una volta arrivati in cima non avremmo potuto vedere il cratere e le bocche sotto di noi. Ci ha dato un pacchetto di regali per il Principe che era diventato papà da poco e ci ha dato appuntamento per il pomeriggio. Abbiamo mangiato una pizza favolosa in un ristorante gestito da autentici e orgogliosi napoletani, poi abbiamo passeggiato sulla spiaggia e per i vicoli del paese e infine siamo tornati da Beatrice perché fortunatamente il cielo si era aperto!
Ci siamo presentati alle 17.30 attrezzati per la salita: scarpe da trekking, zaino con cena al sacco, giubbotto, cappellino ed elmetto di protezione fornito da Beatrice, maglietta di ricambio e pile. Il giorno prima a Salina il Principe mi aveva preso in giro perchè mi ero portata solo una felpa: -Eh sì, dalla Brianza credi che in Sicilia sia sempre estate. Guarda che sullo Stromboli di sera ci sono 5 gradi!-. Quando siamo arrivati all'aliscafo per Stromboli, il ragazzo della biglietteria mi ha detto che il Principe aveva lasciato un pacco per me. Era un sacchetto con scritto sopra “Brianza” e dentro c'era un maglione di pile che mi dava in prestito per l'escursione. Grande!
La nostra guida per la salita sullo Stromboli era un simpatico veneto che ci raccontava dell'isola e del vulcano ad ogni pausa. La camminata è durata tre ore e mezza. Prima si percorre un sentiero nella vegetazione, poi comincia il sabbione e diventa dura, sempre più ripido e franoso. Mentre ci si avvicina alla cima si sente il fragore delle esplosioni, sono come tuoni di un temporale, ma sapere che provengono dalle bocche del vulcano mette una certa inquietudine.
Il sole tramonta sulle nuvole che abbiamo superato e comincia a farsi buio. Ci fermiamo ad ammirare una fessura laterale nella montagna che lancia getti di lava brillanti. Saliamo ancora e, dopo una pausa per mangiare e riprendere fiato, finalmente arriviamo sulla cima. All'inizio ci avevano detto che avremmo fatto solo un breve passaggio sopra il cratere perchè in quei giorni c'era un po' di movimento sismico e non era sicuro che troppe persone si fermassero lì. Noi, però, eravamo l'ultimo gruppo della serata e la guida ci ha permesso di restare parecchi minuti. Ci ha fatto indossare le mascherine perchè c'erano sbuffi di gas nell'aria.
Eccoci lassù al buio e al freddo che ormai non sentiamo più per l'emozione. Osserviamo la camera magmatica riempirsi di lava e poi sentiamo un fischio come quelli dei fuochi artificiali e all'improvviso da una delle cinque bocche esplode una fontana di lava alta 200 metri. Wow! Riusciamo a restare affacciati sul cratere il tempo di vedere ben sette spettacolari fontane. Sono lì, che guardo l'inferno e mi sento in paradiso. La natura non smetterà mai di sorprendermi con le sue bellezze.
La discesa alla sola luce delle torce frontali è stata divertente. Abbiamo superato il sabbione scivolando giù nel profondo strato di cenere come fosse stata neve. Alla fine siamo arrivati in paese sfiniti, ma soddisfatti. Le stradine erano deserte e silenziose così andando a dormire ci siamo goduti in pace il ricordo di quello che avevamo appena visto. Splendido.
Alla fine della vacanza abbiamo ripreso il volo da Catania e dall'aereo abbiamo visto anche l'Etna in eruzione. Meglio di così non poteva andare. Ed ecco qualche foto.

Adesso sono qui che cerco di risparmiare (niente regali per nessuno a Natale) per comprarmi il tempo di viaggiare, il tempo di vivere facendo quello che mi piace. Sono qui ad aspettare la tredicesima per prenotare il volo per Bali ad aprile perchè per il mio prossimo compleanno voglio essere a Flores. Sono qui ad aspettare che il mercato immobiliare si riprenda per vendere la casa, anche se gran parte del ricavato andrà alla banca per coprire il mutuo. Sono qui ad ammazzarmi di documentari e sognare sui libri.
Ogni giorno faccio un passo per cambiare definitivamente la mia vita perchè "Se fai le cose che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre avuto".
Sono qui e vorrei essere altrove.

P.s. I soldi che volevo spendere per i vostri regali di Natale sono andati alle cure veterinarie per Marmitta, l'orso della luna che mi ha adottato il TdC l'anno scorso tramite http://animalsasia.org/?it

P.p.s. Ho scoperto che hanno letto questo blog anche persone che non conosco, hanno apprezzato e commentato, volevo solo dir loro... grazie mille!




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