giovedì 17 giugno 2010

Homeless


Arrivando da Cairns a Sydney alle 21.15 e avendo il volo per Bangkok via Melbourne la mattina presto, decido di rimanere a dormire in aeroporto perchè non vale la pena di spendere soldi per taxi e ostello solo per poche ore. Mi sistemo con gli zaini sulle poltrone al piano delle partenze. Nessuno in giro tranne una ragazza di Londra che ha fatto il mio stesso ragionamento. Quattro chiacchiere e poi ci mettiamo comode ognuna a leggere il proprio libro.
Alle 23.30 arriva un tizio della sicurezza che ci dice che l'aeroporto chiude fino alle 4 di mattina e non possiamo restare. Siamo sorprese e perplesse, ci guardiamo chiedendoci se sia serio oppure oppure dobbiamo ridere. Perfino Orio al Serio resta aperto tutta la notte! Possibile che a Sydney ci sbattano fuori? Il tizio dice che gli dispiace, chiudono tutti i terminal, ma possiamo passeggiare nel parcheggio se vogliamo. Lo fissiamo ancora più perplesse: Bello, fuori ci sono 5 gradi!
Al tizio viene un'idea: possiamo sistemarci tra le porte scorrevoli, lì saremo un po' più al coperto. Allora non scherzava. 
Io e la londinese ci trasciniamo nel box a vetri dell'ingresso, ancora non ci pare vero. La porta per entrare resta chiusa, ma quelle per uscire continuano ad aprirsi ad ogni nostro movimento e l'unico modo per non fare entrare il freddo è sistemarci agli angoli opposti. Ho dei sacchetti di plastica vuoti e li usiamo come tappetini per sederci tra gli zaini. Più barbuna di così!
Tempo cinque minuti vediamo arrivare un'altra disgraziata cacciata dal terminal vicino, una ragazza tedesca. A lei rimane il posto sfigato tra le due uscite e ci mettiamo un po' a trovarle una posizione che non faccia scattare continuamente le fotocellule. Ridiamo di questa assurda situazione e ci facciamo anche le foto con l'autoscatto (da sinistra la londinese, la tedesca e me mentre si apre di nuovo la dannata porta scorrevole!).
L'inglese, studentessa, è in giro da sei mesi, quattro in Sud America, poi Nuova Zelanda e adesso Australia. Sta andando a nordest da dove arrivo io.
La tedesca, in giro dallo scorso ottobre in cerca di lavoro, è stata in Thailandia, Vietnam, Cina, Hong Kong, Indonesia e adesso l'Australia che le sembra troppo facile, quasi noiosa.
Io racconto i miei quattro mesi e come al solito sono quella in viaggio da meno tempo, pure la disoccupata mi batte! Le chiacchiere si smorzano e cominciamo ad apoggiarci agli zaini, coprirci con le felpe e sonnecchiare. Ogni tanto la tedesca si gira e la porta si apre. Che notte!

1 commento:

  1. Siamo tutti homeless in viaggio, incastrati tra le due porte scorrevoli della vita.

    Helgaldo

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