sabato 17 aprile 2010

Gili Meno, dentro la cartolina

A destra di Bali c'è l'isola di Lombok e a nord di Lombok ci sono queste isolette, le Gili, quella di mezzo di chiama Gili Meno e noi siamo andati proprio lì. Tutti quelli che sono stati in Indonesia ci hanno detto che era imperdibile perchè ha una splendida barriera corallina e non ci sono mezzi a motore, quindi niente rumore né inquinamento così ci siamo andati per rilassarci tre giorni prima di riprendere a esplorare. Abbiamo lasciato a Bali i bagagli grossi e siamo partiti con gli zainetti, tanto oltre il costume cosa sarebbe servito?
Gili Meno è una cartolina vivente, ovunque ti giri vorresti incorniciare il paesaggio. Appena sbarchi, sulla spiaggia perchè non c'è il porto, non puoi trattenerti dall'esclamare “Oh Madonna!” e vai avanti per venti minuti. Il mare è così blu che avevo paura che mi lasciasse il colore sulla pelle. Si fa il giro dell'isola in un'ora a piedi lungo un sentiero sabbioso che costeggia la spiaggia. Il nostro bungalow era a cinque metri dal mare, come tutti gli altri, perchè a Gili Meno l'entroterra non esiste, è una pozzanghera che loro chiamano lago salato e un po' di alberi. Fine. Anche senza tsunami, qui basterebbe una marea un po' più alta del solito per avere i pesci in camera. La barriera corallina intorno all'isola è piena di colori, pesci gialli, blu elettrico e trasparenti, coralli rosa, verdi e viola che si vedono anche nuotando senza maschera per quanto è chiara l'acqua, si vedono anche dal tavolo del ristorante, si vedono dalla finestra quando ti svegli. Ci sono anche le tartarughe che da piccole vengono accudite nel Turtle Sanctuary e poi liberate in mare intorno a Gili.
E' bassa stagione quindi pochi turisti e tantissime stelle in cielo. Non c'è altro che mare, spiaggia e libri da leggere: quasi il paradiso! Sergio sta divorando un volumone gigante di Asimov, io mi sto dedicando a Ray Bradbury che è uno dei miei preferiti, ma stranamente non avevo ancora letto Cronache Marziane (e mi sta piacendo moltissimo). Una cosa davvero strana è stata veder piovere a dirotto con tanto di arcobaleno sull'isola di fronte che sta a 500 metri mentre noi stavamo sdraiati al sole. Strana la gente incontrata: i surfisti che giravano sempre con le tavole sottobraccio, ma non sono mai entrati in acqua; un tizio sfigatello tipo mr. Bean che per asciugarsi uscendo dal mare saltellava con la fidanzata che si faceva fotografare in pose da modella; due signorine inglesi, Claire e Mandy, un po' più grandi di noi con le quali abbiamo fatto amicizia che che ci hanno raccontato dei loro viaggi e dei loro tre gatti a Londra, simpaticissime.
Gili Meno è stato un bizzarro intermezzo, è stato vivere dentro una cartolina per qualche giorno. Oggi all'alba, mentre aspettavamo la barca per Lombok, eravamo solo noi due sulla spiaggia perchè veramente non c'è nemmeno il porto. Mi chiedevo se esistesse ancora un mondo là fuori perchè se fosse scomparso nella notte su Gili Meno non ce ne saremmo accorti.
Un'altra avventura verso la semplicità: abbiamo vissuto per tre giorni a piedi nudi e oggi Bali ci sembra fin troppo moderna, come quando siamo tornati a Green Hill dopo la giungla e il bagno con la canna di bambù ci sembrava tecnologico.
Eppure questa è l'Indonesia dove i contadini lavorano nelle risaie con i cappelli di paglia a punta, dove in due ore di motorino passi dal mare alla cima di un vulcano, dove le donne indossano abiti bellissimi per posare una manciata di riso davanti al tempio, dove un frigo vuoto diventa un armadio come a casa di Pippo, dove in fondo non manca nulla, ma c'è ancora tanta natura, dove non è sempre facile vivere, ma con la fantasia si trova una soluzione e ci si adatta. Quante cose abbiamo a casa che non ci servono!
Prima di partire per Gili Meno siamo stati a Bali ovest per visitare Tanah Lot, un tempio sul mare che mi ha conquistata. È composto da diversi edifici con i tetti a pagoda sparsi sugli scogli e promontori della baia. Uno spettacolo! I turisti non sono ammessi nelle zone di preghiera dei templi , ma si può passeggiare lungo la scogliera e osservarli. Beh, sarei rimasta tutto il giorno a guardare le onde infrangersi sulla costa, sotto e intorno a queste costruzioni fatte della stessa pietra vulcanica della scogliera. Onde splendide ed enormi, onde calde dell'oceano Indiano dai colori magnifici che hanno modellato nei secoli questa baia e tutta l'isola e tutte le isole.
Tanah Lot è un luogo che incanta, come quando ci si perde ad osservare il fuoco, il mare o il cielo stellato.

2 commenti:

  1. ciao vacanzieri grazie per la bella cartolina di Bali ,abbiamo sentito che avete raggiunto l'Australia, beati voi , vorremmo essere lì anche noi , perchè a noi è rimasto il ( mal d'Australia )e tutte le volte che ci torniamo fatichiamo non poco a ritornare a Monza . Ma mi raccomando voi tornate che Ciccio e Annibale vi aspettano . Buona vacanza Luigina Elio e naturalmente Capo Cazzuola !

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  2. orango... macaco... gibbone... e ora anche tartarughe e coralli, spettacolo!!!
    sto aspettando i serpenti.
    ciao fate i bravi

    Billi

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